Episodio 2 – Inferno Trail, ben fatto!

Sabato 21 settembre 2019 – Continuazione dell’episodio 1

Lo avevano chiamato Inferno Trail ma dal di dentro sembrava più che altro un purgatorio dove si avanzava con la pila frontale ben piantata in testa. Una battaglia vera e propria, nella notte, fin dal primo metro per chissà poi quale peccato da espiare.

Il mio peccato era stato forse quello di essermi fatto suggestionare dalle parole e da quel foglio che avevo trovato una settimana prima alla Panzer Run. Anno 2515. Sarò forse all’inferno fra 5 secoli?? Questo voleva dirmi la voce con le parole: “La prossima sarà un inferno“? Sarò la?? Non lo so ma so che ora mi trovavo su sentieri bui per la curiosità di seguire quella voce.

Scemo io ad ascoltare le farneticazioni di un folle! Eppure ora mi arrampicavo lungo una salita da cappottarsi all’indietro. I polpacci gridavano al limite del sopportabile e la testa era quasi conficcata nel culo di chi mi stava avanti tanto era alta la pendenza. Se alzavo lo sguardo i segni catarifrangenti che segnavano il percorso sembravano perdersi nel cielo nero. Tutto era capottato perchè l’inferno ora sembrava lassù e la pace del paradiso molto più in basso, laggiù nella piazza di Gravellona Toce (VB) da dove eravamo partiti da ormai mezz’ora. E fino a quel punto nessun segno strano, nessuna presenza di ombre o voci strane. Forse era stato tutto un sogno. 

Fattostà che nel tuffarci giù, nel correre a rotta di collo lungo sentierini stretti e tortuosi, nel sorpassarci a vicenda la mia attenzione si era tutta immersa in questo splendido e terribile trail dove ritrovavo tanti amici di battaglie passate come Gramegna e Trisconi e di nuovi come Godio e Cambiaggio.

I tacchetti arpionavano il terreno, le ginocchia scricchiolavano ma non cedevano. Era un continuo giocare a guardie e ladri tra i sentieri della notte, su salite e discesa, inseguendo le luci avanti e cercando di non farsi catturare da quelle dietro. Ma non volevo mollare e recuperavo metri su metri.

L’arrivo è ormai alle porte. Il quinto posto conquistato. La gente inizia a riempire la piazza. La voce dello speaker rimbomba tra le pareti delle case. Il bosco è alle spalle. Taglio il traguardo. Mi fermo a riposare un attimo. L’atmosfera è di quelle belle. “Vuoi da bere?” mi sento dire. “Si grazie, mi ci vuole

Grazie di cosa?” mi dice il mio babbo che nel frattempo si era avvicinato. Io mi guardo attorno. Non c’era anima viva nel raggio di venti metri. Guardo dentro il bicchiere ma è il suo bordo ad attrarre la mia attenzione. C’è una scritta rossa. Mi si gela il sudore addosso e sbianco. “Ben Fatto! La prossima sarà nella terra del Santo

CLASSIFICA (13.5 km e 750m D+)

UOMINI: 1° Alberto Gramegna, 2° Sergio Angelo, 3° Stefano Trisconi, 4° Paolo Godio, 5° Matteo Raimondi, 6° Filippo Cambiaggio, 7° Ruben Mellerio

DONNE: 1° Alice Pedroni, 2° Chiara Cerlini, 3° Monica Moia, 4° Nora Gilardi, 5° Rosa Cerlini

Continua – Episodio 3

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