Se all’epoca era la direzione giusta, oggi mi sembra difficile dirlo

E’ molto raro che nella mia mente rimanga impresso un ricordo dal momento che qualche buon tempone deve aver giocato a freccette con la mia memoria quando ero piccolo. Però c’è un ricordo che ho ben impresso e mi son sempre domandato il perchè.

E’ la schiena di un atleta dalle larghe spalle che avanza curvo avanti a me una trentina di metri, il sentiero in salita sotto i piedi ed un bosco scuro come cornice. Pochi passi di corsa a testa bassa sperando di riacciuffarlo e poi l’avrei rialzata quella testa. L’avrei rialzata poco prima del bivio che scorgevo là in fondo.

Era il 2013, era una delle prime edizioni del Trail del Lago d’Orta, ero in lotta per la 3° posizione nella 20 km, ero in netta rimonta ed era l’ultimo km.

Ho sempre creduto di ricordare quell’istante per il fatto di aver rialzato la testa poco prima del bivio e di non aver più visto le larghe spalle di quell’atleta. Annebbiato dalla fatica presi la direzione di destra, quella sbagliata, seguendo i segni che avevo già percorso all’andata per poi perdermi tra i paesini e ritornare mesto al traguardo da altre vie, dopo una bella quantità di tempo. Lui, l’atleta dalle larghe spalle prese invece la direzione di sinistra, quella giusta, la prese poco prima di me e si involò verso il traguardo ed il meritato podio.

Oggi credo di capire il perchè mi sia rimasto impresso quel ricordo a me che non ricordo mai niente.

Quel bivio in fondo al bosco. Quelle spalle larghe di chi sa sopportare tanto. Quell’essere sparito alla mia vista prima che raggiungessi il bivio anche io. Quell’aver preso la direzione opposta. Se all’epoca era la direzione giusta, oggi mi sembra difficile dirlo. Sta di fatto che alla partenza eri l’unico ad avere lo sguardo ben fisso avanti a te e credo che lo tenesti così per tutta la gara nonostante la fatica.

Ed ora che hai terminato la corsa sono convinto che con quella testa alta non ti sei perso nessun particolare lungo il percorso. Ciao Barba Nera, ciao Ivan Camurri

 

Questo post è stato letto 3920 volte!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *