Episodio 4- Cardacrucca – A dire il vero la corsa è una cosa inutile ma…

Domenica 6 ottobre 2019 – Continuazione dell’episodio 123

Rimaneva il 5! Su quel foglio trovato 3 settimane prima a Montonate rimaneva da depennare il numero 5, che da quanto avevo compreso solo alcuni giorni prima in terra umbra equivaleva alla 5° posizione da raggiungere a Tornavento (VA). Dovevo arrivare 5°… o forse era meglio dire che sarei arrivato 5°. Non è che ci capivo molto. Per di più non avevo ancora scoperto chi fosse quell’ombra che da tre settimane mi preannunciava i miei piazzamenti alle gare. Che senso aveva? Era giusto seguirne le indicazioni? Forse stavo sbagliand…

BANG!!

Lo sparo mi prese di sorpresa ed il plotone mi trascinò in avanti. Ben presto quel fiume di canotte si sarebbe impregnato di terra e sudore ma nel frattempo stava iniziando ad allungarsi come un elastico multicolore ancora lindo.

Io navigavo già solo intorno alla decima posizione ed ero abbastanza “tirato” eppure una certa tranquillità mi faceva assaporare il momento. Qualche posizione l’avrei recuperata di sicuro. Ora non restava che gustarmi le strade ed i sentieri colorati della brughiera dove spesso mi capita di allenarmi. Il resto sarebbe successo da solo.

Centimetro dopo centimetro infatti avevo iniziato a raschiare sul distacco che mi separava dalla coppia Bosco-De Paoli. Mi ci vollero alcuni km per colmare l’intero distacco e raggiungere così l’amico Fabio De Paoli. Matteo Bosco invece aveva mantenuto lo stesso vantaggio. Davanti il giovane e bravo Giulio Palummieri sembrava entrato in crisi e perdeva terreno a grandi manciate. I primi 4 invece erano già troppo lontano.

Forza che conquistiamo il 5° posto!” avrei voluto dire a Fabio con cui viaggiavo appaiato. Ma dal momento che ero tirato come una corda di violino lo pensai e basta. Negli ultimi mesi infatti avevo preferito allenarmi sui sentieri dove la vista spaziava su orizzonti lontani e le gambe diventavano forti ma i ritmi quelli no, quelli si rannicchiavano contrariati di tanto disinteresse per loro. Eppure, nonostante la loro protesta di ora, volevo raggiungere ugualmente la 5° posizione.

Io e Fabio ci spronavamo a vicenda affiancandoci ogni tanto e rilanciando l’andatura. Una, due, tre, dieci volte. E al termine della discesa entriamo finalmente in scia di Giulio. Io aumento nel tratto in piano. Affianco Giulio e metto nel mirino Matteo Bosco e quel 5° posto che l’ombra misteriosa mi aveva assegnato. Non so come ma ero convinto di poterlo acchiappare anche se aveva ancora 100m di vantaggio su di me. Per quale motivo poi avrei dovuto farlo? A che scopo? Non c’era tempo di pensare. Iniziava la salita, il mio terreno preferito.

Ma era troppo corta e corribile quella salita che riportava in via Gaggio. Giulio ritrova le forze. E’ lui ad allungare su di me. Io resisto quel tanto che basta a non perderne troppo la scia. Poi il ponticello, la scalinata di sassi, la piazza di Tornavento ad aprirsi in un sorriso su di noi e l’arrivo che mi accoglie in 7° posizione.

E la contentezza è tanta nel sole fresco della piazza tra sorrisi, ristori e strette di mano con gli amici. Proprio una bella gara questa Cardacrucca che negli anni cresce sempre più!!

Ma poi non posso prolungare più di tanto il ritorno alla macchina. Il sudore inizia a raffreddarsi sulla pelle e decido di affrontarla ancora, di affrontare quell’ombra. Meglio andarci di corsa così abbrevio l’attesa. Ed è già là, appoggiata al palo di cemento dove avevo parcheggiato la macchina. Finalmente la vedo ma subito abbasso gli occhi ricordandomi di aver fallito la sua profezia.

“Ben fatto!” disse inaspettatamente.

Ben fatto… ma… “Ma come? Non sono riuscito ad arrivare 5° come mi avevi detto.”

“Chi ha parlato di piazzamenti, di quinti, secondi o primi posti?” mi disse. “Non certo io. Non son cose che mi interessano quelle.”

“Non capisco… il foglio… l’altra volta”, e agitato apro il baule spostando alla rinfusa la sacca ed i vestiti fino a che ritrovo quel foglio piegato con su scritto 2515. Lo afferro e glielo mostro. “Secondo a Montonate, quinto a Gravellona, primo a Bettona, ed ora…”

“Ed ora è la 2515° volta che hai deciso di raggiungere un obbiettivo in vita tua e ti sei impegnato a fondo per farlo.”

Io abbasso un poco gli occhi cercando di capire. “Quindi non si trattava di premonizioni dei miei piazzamenti?”

“No di certo.”

“Ma di volte che ho voluto…”

“Si!”

“Ma non l’ho raggiunto il 5° posto. Non son riuscito a conquistare quello che mi ero prefissato.”

“E ancora ti dico che non è questo il punto, che non è questo che a me interessa. Non è conquistare qualcosa, il raggiungerlo che ti fa essere vivo. E’ il volerlo conquistare, è il volerlo raggiungere. Il provarci, l’impegnarsi, il non arrendersi, il crederlo possibile. Poi se deve essere sarà. Quindi ti dico ben fatto per oggi!”

Io mi gratto la testa. Cavoli devo lavarmela, penso, ma non è ora il mio problema principale.

“Sarai!” continuò l’ombra. “Sarai ciò che vorrai essere e lo sarai nel grado in cui lo vorrai essere. Questo importa. Ti ho seguito in queste ultime settimane sai, in realtà ti seguo da sempre, e ti ho visto correre in questi tempi. Una cosa inutile la corsa a dire il vero. Ma a dire il vero è una cosa inutile molto utile per imparare a vivere. A vostra insaputa voi runners, allenamento dopo allenamento, avete impresso nei polmoni e nei muscoli così tanti insegnamenti da poterci attingere in ogni singola circostanza della vita. Beati gli sportivi che sanno guardare al di sotto della propria pelle. No Matteo, non parlo di corsa ma di vita.”

“Ed io che credevo…” Poi mi resi conto di una cosa. Di una cosa che non avevo ancora capito. Guardai l’ombra per alcuni istanti. “Ma tu chi sei?”

Lei rise per la prima volta da quando l’avevo incontrata. Riconoscevo quel sorriso. “Dovresti conoscermi. Io sono quello che tu vuoi essere, quello che tu vorrai essere.” Mi prese il foglio coi numeri tra le mani e questo si sbriciolò in mille pezzi disperdendosi sull’asfalto. “Lascia il passato al passato. Ora tocca solo a te scrivere il prossimo numero. E viverlo.”

Così fu e così sarà.

CLASSIFICA (15.3 km):

UOMINI: 1° Michele Belluschi, 2° Andrea Secchiero, 3° Matteo Borgnolo, 4° Marco Gattoni, 5° Matteo Bosco, 6° Giulio Palummieri, 7° Matteo Raimondi, 8° Fabio De Paoli, 9° Federico Poletti, 10° Giuseppe Digesto

DONNE: 1° Melissa Ragonesi, 2° Rosanna Urso, 3° Nicole Caironi, 4° Nadia Guffanti, 5° Fulvia Corbella, 6° Marta Dani, 7° Simona Morelli, 8° Alice Gattoni

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