Sette sono le note, semplicemente sette

note musicali mani 1Sette sono le note. Sette, semplicemente sette. Ed il musicista ben lo sa. Le può custodire in un minuscolo sacchetto, le può ammirare nel palmo di una mano, le balbetta fin da quando era un bambino. Eppure quando decide di  giocarci un poco ne nascono pianeti e pianeti di sinfonie, ognuna sempre diversa dall’altra.

E alla ripartenza dopo un periodo di semistop per infortunio mi sento come quel musicista seduto davanti al suo pentagramma vuoto. In una mano le sette note degli allenamenti, nell’altra un sogno che freme per realizzarsi e nella testa una melodia. Apro il sacchetto, ne rovescio il contenuto nella mano ed inizio a plasmare.

Prima la nota regolare del fondo lento, un sottofondo tanto tenue ma tanto forte da spezzare il silenzioso vagare. La meta è stata reimpostata. La bussola orientata. Le vele spiegate. Si è ripartiti! Ed è tanto importante e determinante questa nota che la si posiziona ben davanti ai propri occhi, nel centro del pentagramma, per non scordarsi il suono della risalita. Nota umile ma dalle gambe ben salde.

Poi un semplice movimento di mano e nell’aria vola la nota del potenziamento. Nota profonda, un ritmico pulsare che afferra la neonata melodia e ne fa fondamenta salde. Ma la sinfonia ha bisogno di ritmo, ha bisogno di rincorrere quel sogno. E allora con movimenti da giocoliere si gettano nel turbinio note più acute, veloci, ne si mescola il sapore, ne si annusa l’odore. E sale sempre più in alto correndo e rincorrendo altre melodie, unite e distinte allo stesso tempo. Perchè la tua canzone sarebbe vana se non ci fosse qualcuno ad ascoltarla, se non rallentasse o accelerasse il suo ritmo ogni qual volta volesse affiancarsi ad un’altra melodia, anch’essa diversa da tutte le altre, anch’essa figlia di quelle sette semplici note.

E loro, le note, saranno sempre li, in quel minuscolo sacchetto, legate alla tua vita. E può capitare di smarrirle, addirittura venderle, possono anche rubartele o camuffartele ma sempre te le ritroverai a gonfiare quel sacchetto perchè sempre te ne verranno donate sette, di nuove e sempre uguali. Devi solo avere il coraggio di rovesciartele nel palmo della mano e l’umiltà di giocarci un poco, una alla volta, come facevi da bambino. E se capiterà che non ne sentirai più il tintinnio o il tuo occhio non riuscirà più a vederle ti sarà sempre donato per un tratto del tuo cammino chi canterà per te.

Ho ripreso ad allenarmi da circa una settimana ma già mi ritrovo a canticchiare la mia nuova melodia, ogni tanto da solo, ogni tanto in buona compagnia, e devo dire che mi piace!

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