Solo un po’ di pazienza seduto ad aspettare

Solo la sera prima il contadino si gongolava nella fioritura che tappezzava il suo campo facendone correre la mente al fruttuoso raccolto estivo. Ma la mattina successiva i suoi occhi s’intristirono su quei fiori anneriti dall’inattesa gelata primaverile.

Così è nella corsa. Sogni gelati da un inatteso infortunio proprio mentre la forma saliva e faceva presagire ad un’annata ricca di frutti. Così è per me ora.

Ormai sono più di 10 giorni che quasi non corro, ancora prima della gara di Novara. Mi si è accentuata una fastidiosa fascite plantare che comunque mi porto dietro da più di 3 mesi e che ogni tanto salta fuori facendomi correre in disequilibrio e portandomi ad altri dolori vari come la sciatica. Ora son fermo per farla passare del tutto con Tecar, ghiaccio e pallina sotto il piede.

Pazienza, passerà. Così è la corsa e ho imparato ormai da anni a convivere con lei, a conoscerne il suo carattere capriccioso.

… solo che ogni tanto mi capita di guardare fuori la pioggia d’autunno che cade lenta e vorrei bagnarmene, di corsa. Mi ritrovo a scorgere le lontane cime che silenziose imbiancano e vorrei solcarle, di corsa. Mi scopro ad accarezzare i miei sogni che già mettevano i primi petali e vorrei vederli crescere, di corsa. Ma passerà, sì. Basta solo avere un po’ di pazienza. La pazienza di starsene ancora un poco seduti ad aspettare per poi rialzarsi e ritornare a solcare strade, sentieri e a rincorrere i propri sogni fin lassù, fin dove essi ti porteranno, fin dove essi mi porteranno.

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5 Risposte a “Solo un po’ di pazienza seduto ad aspettare”

  1. Non ti crucciare…
    prima o poi il Sig. Pazienza lo trovi per strada e gli fai un mazzo così!
    Ciao.

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