12° Giro del Pozzo Piano 2017

La sento scendere lungo la fronte, incanalarsi tra le sopracciglia, scivolare nell’incavo dell’occhio. Brucia ma presto prosegue la sua corsa fin sulla guancia portandosi dietro la polvere della salita. E lì rimane sospesa per un tempo interminabile, aggrappa ad un limbo fatto di fatica e gioia, fino a che un nuovo passo verso l’alto non la scuote via lontano da me. E non farà ritorno se non nella vista delle piante che innaffierà.

E di queste gocce di sudore ne ho la fronte piena. Sto salendo lungo un sentiero roccioso che dal paesino di Vararo (VA) porta su fino al Cuvignone. Il passo è leggero, rapido, e lo sguardo saltella tra le rocce e le gambe di Maurizio Mora che poco avanti a me tenta la fuga sul ripido sentiero.

La montagna… son tornato a gareggiarci sopra dopo un bel po di tempo. Ma nella fatica della salita faccio finta che mi sto allenando. “Ritmo” mi ripeto. Passi piccoli e frequenti. Dietro sento pian piano allontanarsi l’ansimare degli amici concorrenti. Davanti seguo a breve distanza Maurizio. Sta salendo anche lui in modo rapido, leggero. Ne conto i numeri di passi. Provo a copiarne la tecnica.

Siamo partiti da pochi minuti, dal centro di Vararo, ed il percorso è ancora lungo. 10 km e mezzo e 500 metri di dislivello. Questa è la prima delle due vere asperità del 12° Giro del Pozzo Piano organizzato sempre bene dall’Atletica 3V. Fatico con la fronte imperlata di sudore, ma mi sto divertendo. Il ripido sentierino termina nei pressi del Passo del Cuvignone. Mi trovo in seconda posizione a una ventina di secondi da Mora. Il percorso si trasforma in una mulattiera corribile, in leggera discesa, che porta verso il Pozzo Piano. Non esagero nel ritmo sapendo cosa poi mi attenderà, nonostante da dietro so che il Beppe Bollini tenterà un recupero.

Arrivati al Pozzo Piano curva secca a sinistra e di nuovo ci s’impenna su verso il Monte Nudo. La salita è ripida ma anche qui mi concentro sul ritmo pensando sempre che mi stia allenando sui miei sentierini. Aiuta questo a sapere di aver già fatto questa fatica. La riconosco. Non mi è nemica. Alzo lo sguardo. Maurizio è sempre avanti una trentina di secondi.

Bene, ribaltato non mi sono. Ora il sentiero diventa più corribile, bello, una traccia morbida di aghi di pino su un versante di pineta. Le gambe girano felici e la vista spazia. Poi si allarga. Una jeeppabile che mi porta di nuovo al Passo del Cuvignone. Da qui giù in picchiata sull’asfalto per due km e mezzo nella speranza di riportare a vista Mora anche lui impegnato a non farsi prendere. Ma anche io a mia volta non devo farmi riprendere dagli inseguitori.

Scendo tagliando i tornanti ed incitando i tanti ciclisti che salgono verso il passo. E’ un modo per distrarmi. Poi curva netta a sinistra e di nuovo dentro ad un sentierino che mi riporta all’arrivo.

CLASSIFICA:

UOMINI: 1° Maurizio Mora (Atletica Verbano) 51’47”, 2° Matteo Raimondi (Atletica Palzola) 52’17”, 3° Giuseppe Bollini (Circuito Running) 53’02″, 4° Francesco Piccinelli 54’07”, 5° Stefano Schevenin (55’26”)

DONNE: 1° Cristina Clerici (CUS Insubria) 58’30”, 2° Elisabetta Di Gregorio (Atletica Verbano) 1h00’41”, 3° Lorena Strozzi (Atletica Casorate) 1h01’21”, 4° Katia Fornasa 1h04’58”, 5° Elena Benecchi 1h06’30”

CLASSIFICA COMPLETA

Articolo di Play Beppe, Raffaele Nastari, Varese Sport

Foto di Arturo Barbieri e Vittorio Ciresa

 

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