Serale di Casale Litta (VA)

Maurone, Matteo & Beppe[6]Tutti gli alberi hanno due serie di rami, quelli che guardano verso il cielo con le foglie aperte alle stelle e alle nuvole bianche e quelli che si nascondono verso il basso, contorcendosi nella terra il più profondamente possibile mescolandosi con lombrichi e talpe. Ogni tanto però qualche ramo di sotto picchia contro una roccia dura ritrovandosi controvoglia a guardar il cielo.

Fai piano cretino!” gridò uno di essi uscito da poco dalla terra. Io ci avevo appena messo sopra il piede passando veloce di corsa. Ero andato in fuga da poco dopo una bella lotta iniziale con l’amico Beppe. Alla prima salitella avevo aumentato il ritmo per poi tuffarmi in discesa tra sassi e radici sporgenti.

Scusa non ti avevo visto… beh si, ti avevo visto ma non pensavo…

E quando mai un sopraterra pensa. Credete di sapere tutto voi mentre noi qua sotto ci facciamo due rami così per nutrire quelle là!” disse la radice sporgente indicando le verdi foglie illuminate dall’ultimo sole d’estate.  Erano i primi giorni di calura estiva e anche le foglie ne risentivano afflosciandosi su se stesse.

Un poco di calore e guardale! Quante storie…” Poi si inarcò cercando di scrollarsi di dosso un cumulo di terra senza però riuscirci. “Senti un po’ tu, già che sei qui a dar fastidio fammi un piacere. Spostami un poco questa roba da dosso. Non tanto, solo un poco“. “Così va bene?” Si grazie. Ora smamma però!

Ma se vuoi posso spostarti anche quel sasso che ti ha fatto uscire dal terreno.” La radice ci pensò un attimo. “Non stavi correndo tu?” Guardo indietro e il Beppe si sta avvicinando in compagnia del Maurone e di Manuel. “Ci metto poco sai“. “No no… lascia stare. Fatti la tua gara.” Così dice lui e così faccio io riprendendo a correre.

Ma la notte ci ripenso e non mi quadra niente. La mattina dopo ritorno là correndo. “Ciao“, questa volta sto bene attento a non calpestare la radice. “Oh cavolo!” esclama la radice sorpresa. E’ mezza incastrata sotto il sasso che l’aveva gettata fuori dal terreno. “Che stai facendo?” gli chiedo. “Se me lo dicevi ieri ti avrei aiutato e rinfilarti sotto“.

La radice non rispose subito. “Ieri era ieri“.

Ti do una mano?

Si dai“, cedette poi. Sposto il sasso e la radice velocemente si rinfila sotto. “Sai cosè?” mi dice poco prima di sparire in profondità. “Non avevo idea di quanto fossero luminose le stelle. Quell’accumulo di terra me ne aveva sempre ostruito la vista fino a ieri sera.

E allora perchè vuoi già ritornar sotto?

Perchè ora ne conosco il motivo.” “Di cosa?” chiedo io confuso

Del mio lavoro la sotto. Sai, si è nella terra, si suda, si scava, si è nascosti, ma si da nutrimento ai rami di sopra. Se ciò non facessi non esisterebbero ne foglie, ne fiori, ne frutti. E allora… per chi splenderebbero le stelle?

CLASSIFICA

UOMINI: 1° Matteo Raimondi, 2° Mauro Toniolo, 3° Giuseppe Bollini, 4° Manuel Beltrami, 5° Stefano Rinaldi, 6° Alì Ahouate, 7° Daniele Ravelli, 8° Andrea Tersigni, 9° Stefano Bordanzi, 10° Massimo Reghenzani, 11° Virgilio Rega, 12° Fabio Bottiani, 13° Massimo Scalercio, 14° Luca Secco, 15° Paolo Negretto

DONNE: 1° Sabina Ambrosetti, 2° Stefania Magnoni, 3° Silvia Macchiella, 4° Monica Grisotto, 5° Gilda Pesenti, 6° Cristina Liporace, 7° Catiuscia Caredù, 8° Federica Caporali, 9° Marilena Cosma, 10° Tiziana Pranzetti, 11° Roberta Bottani

Articolo di PlayBeppe e Raffaele Nastari

Foto: podio by Beppe Bollini. Sotto il video di Claudio Zanini

Questo post è stato letto 5603 volte!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *