Marchirolo – 8° I tre Campanili

13472402_1272839879392928_107221344_nTempo d’estate, tempo di corsa in montagna. Terminate le sparate del Giro del Varesotto ho proprio voglia di salire e scendere per sentieri incominciando proprio da questa domenica. Nelle vicinanze (visto che poi dovevo scappare al lavoro) erano in programma due gare di corsa in montagna: la Corsa in Trincea di Cassano Valcuvia (VA) e la Tre Campanili di Marchirolo (VA).

Scelgo Marchirolo dove nelle edizioni passate avevano già partecipato e vinto gli specialisti di montagna Ponti, Proserpio, Lucchina, Toniolo, Mora e Domenico Maddalena.

Il percorso è veramente ben disegnato con una prima parte di 3,5 km su e giù in un toboga ricavato dalle vie strette del paesino per poi, ripassati sotto l’arco di partenza, arrampicarsi sui sentieri per 400 m di dislivello fino al punto più alto della gara. Arrivati lassù ci si rituffa giù fino all’arrivo. 8,7 km il totale.

Allo sparo mi metto davanti spingendo un poco e gustandomi il divertimento del tracciato. Scendi, sali, gira, tra viette, cortili ed imbuti. Provo ad avvantaggiarmi un poco sapendo che poi nella salita perderò terreno. Alle spalle, staccato di una decina di secondi, sento i passi dell’amico Domenico Maddalena già vincitore dell’edizione passata. Poco più indietro Davide Santambrogio.

Al 3° km e mezzo passo sotto l’arco d’arrivo. Sento Mario Paonessa, l’organizzatore della gara, dirmi che il divertimento inizia ora. Decido di prenderlo come un incitamento. Salita verso la chiesa dove incontro mio papà che mi dice di non stancarmi troppo (lo prendo come un consiglio) ed ecco la prima rampa di cemento che nel giro di 2 km ci avrebbe portato su di 400m di dislivello. Accorcio il passo, aumento la frequenza ed inizio a salire.

Ben presto il cemento lascia il passo ad un sentiero ciottoloso dove la pendenza aumenta ancora. L’acqua dei giorni passati vi passa in mezzo. Qui sento Domenico che mi raggiunge camminando a grandi passi con le mani sulle ginocchia. “Fai il passo dell’alpino che salirai meglio”, mi suggerisce. Ma non avendo tanta potenza nelle cosce preferisco salire col mio passettino di corsa per non imballarmi.

Mi metto a sua ruota staccato di 10 m  e continuiamo a salire. Nei tratti più duri provo anche io a camminare ma per la mia prima corsa in salita dell’anno è controproducente e riprendo a corricchiare saltando da un sasso all’altro e cercando il terreno asciutto sulle foglie morte a bordosentiero.

Ad un bivio si gira a sinistra lungo un sentiero ancora più pendente. Lo scollinamento non è molto lontano. A breve si incontra anche un cartello con scritto “Località San Paolo a 100m” dove è posto il GPM. Maddalena aumenta in questo tratto mentre io mi incarto un po’ arrivando nel piazzale della chiesetta con circa 20-30″ di distacco. Prendo un bicchiere d’acqua, bevo un sorso e mi getto su un altro sentiero. Inizia la discesa.

Ci avevano avvertito che il primo km di discesa sarebbe stato pericoloso con tratti ripidi pieno di sassi, rocce bagnate e tanta acqua. Nei primi cento metri mi sembra corribile e mi butto per poi rallentare e continuare con cautela nel tratto pericoloso che termina con un’altra salitella di 200 m che affronto in spinta sapendo che poi sarà solo discesa.

Sorpasso il piccolo scollinamento e mi getto sul sentiero ripido correndo forte. Ci provo, spingerò fino a quando rivedrò in lontananza la maglia di Maddalena tra i rami del bosco e poi, se la vedrò, spingerò ancora di più per riprenderlo. Perso nei miei pensiero vedo le gambe mulinare veloci. In teoria ho un ginocchio malandato ma in discesa, sopratutto ripide, mi son sempre trovato a mio agio forse perchè non ho paura di cadere e riesco a “sentire” fin dove il piede riesce a tenere. In passato, alcuni anni fa, ero anche caduto durante una gara in montagna a Verbania atterrando di schiena il tornante sotto. Ma si dimentica in fretta.

Verso la fine della discesa intravvedo tra i rami la sagoma di Domenico. Spingo ancora per poi, di colpo, ritrovarmelo dietro una curva davanti a me a solo 30 m. Mi avrebbe poi detto che girandosi indietro e non vedendo nessuno aveva diminuito un po’ il ritmo per non rischiare troppo. Ma ormai la discesa è finita e nel tratto su prato in piano lo riaggancio. Mancano 500 m all’arrivo. Il sentiero ci rigetta sull’asfalto. Lo affianco e ci incoraggiamo a vicenda. Apro la falcata e spingo nell’ultimo tratto tra le viette ed i portici di Marchirolo fin sotto l’arco sentendo sempre alle spalle, poco lontano, i passi di un grande Domenico Maddalena che se non si fosse voltato nell’ultimo tratto di discesa sarebbe arrivato prima lui.

CLASSIFICA:

UOMINI: 1° Matteo Raimondi (Atl. Palzola), 2° Domenico Maddalena (Atl. Verbano), 3° Davide Santambrogio (Atl. Verbano), 4° Francesco Piccinelli (Atl. Verbano), 5° Virgilio Rega (Atl. Verbano)

DONNE: 1° Cristina Clerici (Gs Villaguardia), 2° Raffaella Poroli (Atl. Verbano), 3° Erika Stefano (Cunardo)

Foto: premiazione by Fabrizio Luglio

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2 Risposte a “Marchirolo – 8° I tre Campanili”

  1. Grande Matteo…direi come al solito!
    Maddalena venerdì aveva partecipato anche alla “Tra Ville e parchi a Varese”, tra l’altro precedendomi (lui 5° all’arrivo e io 6°). Complimenti ancora e alla prossima! Questa settimana corri da qualche parte? Io Coarezza domani e Comabbio Venerdì

  2. Grandissimo te Simone. Con Domenico proprio una bella sfida 🙂 Io non so ancora che gare fare nei prossimi giorni, poi vedrò. In bocca al lupo per le tue!!

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