Milano – 5° tappa Don Kenya Run 2013

Don kenya Run milano 2013Dal comitato organizzatore del circuito:

Milano5^ tappa circuito Don Kenya Run 2013A Filippo Ba la tappa conclusiva, a Belluschi la classifica generale

Sabato 5 ottobre è andata in scena nella storica Arena civica G. Brera di Milano la 5^ e ultima tappa del circuito Don Kenya Run 2013 di 10.000 metri in pista.

La riunione si è aperta con delle gare di contorno su varie specialità, dove vanno segnalati alcuni buoni contenuti tecnici, come il 49″56 sui 400mt dello junior Enrico Parigi e il 3’59″42 in solitaria del portacolori dell’Atl. Alessandria Abdessalam Machmach.

Alle ore 17:00 lo start della prima delle due serie in cui sono stati ripartiti i concorrenti dei 10.000mt, composta interamente da tesserati del Road Runners Club Milano, che hanno sfruttato l’occasione per disputare il campionato sociale sulla distanza.

A spuntala allo sprint è stato Fabrizio Bernardi col tempo di 35’45″02, avendo la meglio su Marco Ernesto Frigerio (35’45″52) e Andrea Noire. Nelle donne vittoria di Donatella Vinci col tempo di 38’39″49.

Alle 18 ha preso il via la seconda serie, quella coi tempi d’accredito migliori. Dopo lo start si è assistito alla formazione di un gruppo di 5 unità formato da Filippo Ba (Riccardi Milano), il sardo trapiantato per studi in Piemonte Mattia Scalas (Atl. Serramanna), Michele Belluschi (Daini Carate), Omar Guerniche (100 Torri Pavia) e Simone Marocco (Pod. Tranese).

Il gruppo ha proseguito con cambi regolari fino a metà gara, con transito ai metri 5000 nel tempo di 15’38”. In questo frangente è andato in scena l’attacco di Scalas, a cui ha saputo rispondere solo Ba. Più indietro rimane a metà strada Marocco seguito dal duo Belluschi-Guerniche.

La coppia al comando ha continuato con una progressione d’ottima fattura, giocandosi la vittoria negli ultimi 400mt. La vittoria ha sorriso a Filippo Ba, che ha concluso la prova in 30’59″88. Secondo posto per Mattia Scalas in 31’02″17. Chiude il podio Michele Belluschi in 31’37″64, che regola allo sprint il piemontese Simone Marocco (31’39″94). Quinto posto per lo Junior Omar Guerniche in 31’48″40.

La top ten si conclude con il 6^ posto di Francesco Puppi (32’44″16), 7^ Antonio Curcio (33’17″23); 8^ Domenico La Banca (33’18″58); 9^ Michele Bertoletti (33’50″96); 10^ Marco Mora (34’22″46).

Tra le donne si impone la Bresciana dell’Atl. Bedizzole Paola Rosini nel tempo di 37’33″38.

Nota statistica a margine: i primi 10 arrivati hanno ottenuto tutti il proprio primato personale, segno che la giornata fresca e priva di precipitazioni/vento era ideale per correre sulla distanza dei 10.000 metri.

Nella classifica generale della seconda edizione del circuito Don Kenya Run 2013 si aggiudica la vittoria Michele Belluschi con 3155 punti,  seguito da Omar Guerniche con 2975 punti. Chiude il podio Francesco Puppi con 2767 punti.

4^ posto per Andrea Elia (2408 punti); 5^ Antonio Curcio (2253 punti); 6^ Luca Riu (primo degli over 40) con 2106 punti; 7^ Marco Passarello (1735 punti); 8^ Filippo Ba (1637 punti).

Gli highlanders di questa edizione del circuito, coloro che hanno preso parte a tutte e 5 le prove, sono stati Francesco Puppi e Luca Riu.

Anche quest’anno cala dunque il sipario sul Circuito Don Kenya Run. A due anni di distanza dalla nascita, giusto fare qualche considerazione globale sulla manifestazione.

Innanzitutto sono d’obbligo i ringraziamenti nei confronti dello sponsor Don Kenya Run di Matteo Vecchia, per il grande supporto. A tutti gli organizzatori che hanno dato il contributo nell’allestire e coordinare le varie tappe negli migliore dei modi. Agli atleti che hanno preso parte a una o più tappe e a tutti coloro che pur non avendo corso, hanno comunque supportato il circuito facendo il tifo per la buona riuscita della manifestazione.

Il circuito Don Kenya Run era nato con il seguente motto “rilanciare la specialità dei 10.000 in pista dando la possibilità agli atleti di confrontarsi con la distanza più volte all’anno”.

Negli anni pre-2012, infatti, era possibile correre la distanza in Lombardia solo 1-2 volte l’anno.

Si trattava pertanto di organizzare gare con l’unico scopo di fornire un servizio all’atleta, rinunciando a priori a qualsivoglia scopo di guadagno (in ogni tappa tutti i soldi messi a disposizione dagli organizzatori sono stati impiegati nei premi, ingaggi a lepri, rimborsi spese e costi vari di organizzazione, senza mai conservare nulla. Il costo d’iscrizione ha avuto un massimo di euro 3,00 in alcune tappe; euro 1,00 in altre), cosa ormai non scontata di questi tempi.

In tal senso l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. Con 5 gare ben ripartite nel calendario, in molti hanno avuto la possibilità di correre un 10.000 nel periodo in cui si trovavano maggiormente in condizione. Cosa,  ribadiamo, impossibile fino al 2012, dove se l’atleta per congiunzioni varie era costretto a saltare i campionati regionali di aprile vedeva passare un anno prima di poterci riprovare.

Positiva è stata inoltre la partecipazione di atleti tesserati (e residenti) fuori dalla Lombardia, venuti qui a caccia del tempo. Nell’ultima tappa vanno segnalate presenze da Toscana e Piemonte, ma ciò è stata una costante per tutte le tappe delle due edizioni del Circuito, dove han preso parte anche atleti siciliani.

Sul profilo qualitativo e dei riscontri cronometrici i risultati sono stati in linea con quanto si pronosticava due anni fa. In alcune tappe sono stati toccati livelli d’eccellenza (quest’anno a settembre con la vittoria della 4^ tappa di Mimmo Ricatti in 29’23”), in altri livello di buona fattura per il carattere regionale della manifestazione.

Certo, il confronto con le classifiche degli anni ’80 e ’90 è impietoso, ma del resto il materiale umano attuale è di gran lunga inferiore rispetto a quei tempi e di miracoli è impossibile farne.

A livello quantitativo, con piena onestà intellettuale, possiamo tranquillamente dire che i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Si sperava di attrarre in pista con maggior successo i master (specie coloro che correvano vicino ai luoghi dove si disputavano le varie tappe) ma così non è stato.

Non che ci sia stata una disertazione di massa dell’evento, sia chiaro. Anzi, in ciascuna tappa una quota di master (specie i cosiddetti “evoluti”, quelli che corrono su livelli piuttosto buoni per la loro età) ha sempre preso ben volentieri parte. Non c’è stata però la formazione di una riunione da 5-6 serie d’atleti, come a potevamo pensare a priori alla nascita del circuito.

La spiegazione a tutto ciò è comunque semplicissima: le corse su strada (siano esse Fidal o non Fidal). La crescita negli ultimi anni è stata esponenziale e in tutte le tappe del circuito Don Kenya Run organizzate ci sono state almeno 8-10 gare su strada concomitanti (il giorno stesso, o quello successivo). Questo a prescindere del mese, o dal week-end.

Pur non avendo la peculiarità (salvo pochissimi casi) della misurazione al cm della distanza, l’appeal delle corse su strada sui master è di gran lunga superiore alla pista. C’è poco da sindacare.

Detto ciò, non si intenda questa considerazione come un attacco nei confronti dei master e degli organizzatori di corse su strada, cui va il massimo rispetto sapendo le difficoltà che si hanno ad organizzare un evento.

Come scritto sopra, il Circuito Don Kenya Run è un servizio per l’atleta e sta ad ognuno sfruttarlo a seconda delle proprie “esigenze atletiche”.

E tale servizio verrà sicuramente riproposto anche per il 2014, con rinnovato entusiasmo provando a limare qualche disservizio che fisiologicamente, come in tutte le manifestazione su questa terra, ci sarà pur stato.

All’anno prossimo.

CLASSIFICA GENERALE del circuito

Foto: premiazioni finali del circuito

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