Mollate gli ormeggi miei marinai

Pirata al timone 4Ca… ca… capitano“, gridò il marinaio di vedetta cadendo quasi dalla cima dell’albero maestro per la troppa foga. “Capitano, capitano, vento… ve… vento dal nord!”

Gli occhi del capitano si spalancarono come ad un colpo di cannone. Saltò giù dalla branda e prima ancora che la bottiglia di rum toccasse terra lui già troneggiava sul ponte di coperta. Il vento lo investì con tutta la sua potenza e chiudendo gli occhi si lasciò inondare dal suo odore di libertà. Ondate di ricordi, nubifragi di sogni penetrarono il suo corpo facendolo vibrare fin dentro l’anima.

Quanto tempo… quanto tempo ad aspettare. Ore, giorni, secoli a naufragare in quella maledetta quiete con la speranza smarrita alla deriva ed i sogni ancorati al porto. Ma ora tutto il suo essere veniva di nuovo sconquassato dalla tempesta. Perchè se per tutti quel vento era solo vento, per i suoi occhi erano rotte da intraprendere, avventure da vivere, terre da conquistare.

Il capitano riaprì gli occhi, raddrizzò le spalle e fiero fissò l’orizzonte. “Marinai!” chiamò e la nave s’animò. “Marinai, alzate le vele, mollate gli ormeggi. Questo è il giorno. Riprendiamoci ciò che ci appartiene!“. La nave rispose fremendo in ogni sua parte. Ed il capitano adorò quel vibrare sotto i suoi piedi. E non ebbe timore perchè il brivido di salpare superava di molto la paura d’affondare.

La rotta mio capitano“. Il capitano si guardò attorno. Era così immenso l’oceano e così piccolo il suo vascello. Ma lui era un capitano, lui era il capitano e stringendo forte  il timone guardò lontano. “Verso nord miei marinai“. Le vele cicatrizzate si gonfiarono e lo scafo ritornò a cavalcare le onde. “Ad inseguire i nostri sogni, ad inseguirli fino a quando saranno essi stessi a doverci seguire, fino a quando saranno essi stessi a dover arrancare lungo la nostra scia!”

Ritto nel suo regno tornò a sorridere. Con la mano guantata afferrò la bottiglia di rum e bevve fino a quando la gola non gli bruciò.

Mio capitano, è una lacrima quella?” Senza distogliere lo sguardo dall’orizzonte il capitano si portò la mano alla guancia. “Vento, maledetto vento negli occhi!

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