3° Via Lattea trail 2012 – Sestriere (TO)

Partenza Via Lattea Trail 201215 dicembre 2012 – I piedi sprofondavano nella neve fresca lungo la prima salita verso il Col Basset (2.420 m) giocando come due piccoli cuccioli alla loro prima nevicata e rincorrendo curiosi quella sfera di luce che per una notte sarebbe stata la loro mamma, il loro unico mondo sicuro.

Sprofondavano i piedi, ma l’anima no. Lei se ne stava in superficie sorvolando le cime sopra Sestriere e godendosi di nuovo, dopo tanto tempo, la libertà di correre in salita lasciandosi alle spalle, almeno per una notte, i dolori che nell’ultimo periodo mi hanno impedito di allenarmi. Per una notte lei se ne è fregata del fatto che non ero in forma, del fatto che poi avrei sofferto, del fatto che avrei rischiato di non arrivare alla fine. Lei, l’anima, ha semplicemente alzato lo sguardo, spiegato le vele e lasciato che fosse il vento ha portarmi fin sulla prima cima a godere della fatica, delle stelle e del silenzio che tanto desideravo. Poi avrebbe abbandonato le redini e sarebbe stato solo il vento a decidere dove e come soffiare, ma questo, all’anima, nella prima salita non importava.

Ed è stato proprio il forte vento e la nebbia ha portare gli organizzatori della 3° Via Lattea Trail a ritardare la partenza di mezz’ora (giustoPartenza il tempo per terminare la digestione di pastasciutta con panna e del panino con gorgonzola e noci che avevo ancora sullo stomaco) e modificare i due percorsi originari (28 e 17 km) in un unico percorso di 21 km togliendo il passaggio dalla cima del Fraiteve (2.700 m)

Alle 18.30 il plotone di 800 atleti si mette in moto dalla piazza Fraiteve (2.000 m) e dopo un tratto di discesa di 500-600m per le strade di Sestriere (TO) si imbocca la salita che porterà al Col Basset (2.420 m). Ed il plotone illuminato si accende di luce propria. Un fiume che splende nella buia notte. Lungo la salita la neve non è battuta come due anni prima (vedi articolo ViaLattea Trail 2010) ma è neve fresca appena caduta dove si sprofonda fin sopra le caviglie e dove il correre è faticoso. Le impronte di chi mi precede rende l’avanzare ancora più difficoltoso. Io mi trovo in 50-60° posizione e so che non dovrei esagerare. Ma il richiamo della natura mi mette a mio agio e senza far troppa fatica mi ritrovo a sorpassare amici ed atleti. Nonostante il fondo irregolare riesco a correre ugualmente bene cercando spesso gli appoggi giusti tra neve alta ed orme. Mi accorgo di avvicinarmi alle posizioni di testa perchè illumino sempre meno impronte nella neve fresca e perchè tra un atleta e l’altro che supero mi trovo sempre più spesso solo con il mio mondo illuminato. Ed è proprio quello che speravo: il correre solo con me stesso tra cielo e terra. Dopo il cambio di programma ignoravo il percorso ed il kilometraggio finale ma quando, verso la cima del Col Basset vedo venirmi incontro le luci dei primi, capisco che la prima discesa verso Sestriere verrà affrontata lungo lo stesso tratto di salita. Conto la posizione e alla cima (dopo 6 km di gara) scopro di essere 18°-19°. Mi volto e prima di tornare a scendere ammiro…

Partenza Via Lattea Trail 2012 2Davanti a me si apre una delle immagini più belle che abbia mai visto in anni di gare. Un’immagine che rimarrà appesa come un quadro nel corridoio dei miei ricordi. Sotto di me un corteo fiabesco, una processione di luci che lenta risale i tornanti, dalla valle, in un silenzioso ansimare. Un fiume splendente nel buio della notte, una vera via lattea che sembra rispecchiarsi dal cielo. E nel buio della volta celeste eccole le stelle ad affacciarsi tra le nubi spazzate dal vento. Le si possono contare una ad una. E nel mezzo, all’orizzonte, piccoli presepi di capanne lasciate qua e la a risplendere per dar pace all’anima.

E io mi ci butto dentro questo quadro percorrendolo di corsa, sfiorando, schivando e a volte attraversando questa processione di amici che ancora sale. Ogni tanto finisco fuori pista per non travolgerli ma non smetto di incitarli. Perchè anche se non li riconosco per le luci puntate negli occhi comunque so che lì ci sono tanti amici tra cui i compagni di viaggio di questa avventura Lorenzo Selmo, Mauro Colombo, Francesco Belloni, Isacco Iraga e Claudio Urbano. E altre centinaia di amici ed atleti che a nominarli tutti per nome non finirei più.

In poco tempo si ritorna al Sestriere e di nuovo in piazza (12 km di gara) tra le luci ed il tifo del pubblico e delle amiche Marina, Sara, SimonaRaimondi Matteo Colombo Mauro Via lattea Trail 2012 e della piccola Rebecca. Sono circa 15°. Qui alcuni atleti termineranno già la loro avventura bloccati da vari problemi fisici causati dall’irregolarità della discesa tra cui gli amici Stefano Luciani (ginocchio), Lorenzo (piede) e Mauro (schiena). Io invece proseguo anche se non so bene dove e per quanto ancora. So di essere già stanco e lo sapevo fin dalla partenza visto che non ho ne km, ne velocità, ne forza nelle gambe ma proseguo nella discesa sulla bella pista da sci che ci porterà a Borgata (1.850 m). Svolta a destra… ed ora si che si varca il portale della sofferenza.

Il mio mondo di luce sbatte contro quella che è una parete di neve, una pista nera di sci da percorrere al contrario. Primi passi di corsa ma non ho  forze per salire e allora cammino anche se so che facendo così metto a dura prova il tendine d’achille, la già dolorante fascia plantare e la sciatica che mi tormentano e mi tengono a freno da più di un mesetto. Ed in effetti faccio più fatica a camminare che a correre ma le pendenze, il fondo e la stanchezza proprio me lo impedisce. Mi sorpassa un amico-atleta e ridendo mi mostra i bastoncini: “Ora si che servono caro mio”. Ha ragione, cavoli se ha ragione e dire che lo sapevo ma non avevo voglia di portarli dal momento che volevo affrontare questa avventura con molta più tranquillità…

EPartenza Via Lattea Trail 2012 3d arranco all’insù camminando fino ai 2.300 m della 2° cimetta venendo sorpassato sempre più spesso da altri amici atleti che macinano metri caricando con forza sui loro bastoncini. Non fa freddissimo (circa -2° in zona Sestriere) ma il forte vento picchia sulla faccia e negli occhi indebolendomi ancora di più. Poi di nuovo giù a picco lungo le piste, a folle velocità seguendo con lo sguardo le discrete bandierine catarifrangenti e avvicinandomi alla  sfavillante Sestriere. Ma non era ancora tempo di lasciarsi abbracciare dal suo caldo abbraccio.

Ridisceso ai 2.000 m di quota infatti c’è ancora da salire. Per quanto? Mi basta alzare lo sguardo verso quelle piccole luci che s’arrampicano fin lassù. “Fino lassù!?” Son stanco, veramente stanco e quel muro della pista nera è così liscio che i miei piedi non trovano appiglio. Salgo di traverso ma è un continuo fermarmi con i crampi alle cosce. E la cima dove si scollina sembra sempre la, sempre alla stessa altezza. Mi sposto di lato cercando neve fresca dove poter avere aderenza con le scarpe. Non trovo tracce dove potermi aiutare e quindi mi creo una pista. Piccoli appigli che chi segue magari sfrutterà. E poi la fine della fatica, ai 2.300 m, ancora solo nella notte. Io e il mio piccolo globo illuminato fermi a gustarci la valle sottostante e le tenue creste delle cime e le silenziose stelle del cielo e le anime luminose che arrancano su e giù per quel buio mondo. Sto bene e aspetto. Laggiù c’è il paese illuminato che attende. Presto ci arriverò. Presto mi farò abbracciare da esso. Ma ho bisogno ancora di qualche istante di solitudine, di silenzio. Respiro. Neve portata dal vento. E’ ora che vada. E’ ora di scendere. Forza scarpette, giochiamo ancora un poco con la neve che per qualche giorno poi ve ne starete al calduccio della casa, almeno fino a quando non mi rimetterò in sesto da tutti i miei acciacchi.

Pochi minuti e si ritorna nel rumore dell’arrivo dove giungo 31° in 2h58′ e dove ritrovo gli amici già arrivati e quelli che arriveranno. StrepitosaArrivo Via Lattea Trail 2012 la 1° donna, l’americana Stevie Kremer capace di arrivare 6° assoluta davanti ai migliori specialisti italiani dello skyrunning come Stefano Butti e Paolo Bert.

CLASSIFICA (21 km):

UOMINI: 1° Michel Lanne (Francia) 2h10′, 2° Fabio Bazzana (Valetudo), 3° Filippo Barazzuol (Team Nuovi Traguardi), 4° Danilo Lantermino (Team Lafuma), 5° Daniele Fornoni (Team Tecnica). Poi 6° Stefano Butti (Osa Valmadrera), 10° Bruno Brunod (Forte di Bard), 11° Marco Zarantonello (Team Salomon), 29° Matteo Raimondi (Atl. Palzola), 42° Emanuele Neve, 44° Massimo Valsesia (Team Salomon), 51° Walter Donzelli (Atletica 3V), 68° Marco Scapin (Pro Patria Arc Busto), 141° Emanuele Fava D’Alberto (Atl. Palzola), 152° Fabio Menni (IZ Sky Racing), 159° Mirko Muscia (Atletica 3V), 171° Fabrizio Colombo (Run And Trail), 243° Paolo Moreschi (Amatori Serravalle S), 284° Adriano Carù (Atl. Casorate), 369° Claudio Urbano, 408° Vincenzo Bertina (Asd trail Running), 419° Luca Gornati (Dove Osano le Aquile), 490° Isacco Iraga, 491° Francesco Belloni

DONNE: 1° Stevie Kremer (Stati Uniti) 2h27′, 2° Debora Cardone (Valetudo), 3° Genny Garda (Pont Saint Martin), 4° Giuliana Arrigoni (Team Salomon), 5° Annalisa Diaferia (Bikeadventures). Poi 10° Scilla Tonetti (Runners Olona), 11° Bianca Morvillo (Oxygen Triathlon), 14° Julia Baykova (Asd Trail Running), 18° Jane Lambert, 39° Roberta Giacometti (Atl. Palzola), 46° Gilda Pesenti (Runners Valbossa), 54° Elisabetta Arosio (Runners Olona)

Ecco la CLASSIFICA completa. Alcune FOTO di Francesco Bellucchi e altre ancora dell’amica Sara Telloni. Altimetria. Articoli di Running Passion, Skyrunning World, Valetudo, Emanuele Fava D’Alberto e Adriano Carù. Poi VIDEO di  Michele Pini e Pino Ugo

Foto: di Sara Telloni e Francesco Bellucchi

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3 Risposte a “3° Via Lattea trail 2012 – Sestriere (TO)”

  1. Sicuramente l’edizione più dura a detta anche del vincitore francese. Una vera impresa sopratutto se affrontata senza bastoncini e ramponcini. Complimenti!!!

  2. Io c’ero esperienza da provare per chi vuole provare il buio,la neve,e la salita.bye rene’.

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