L’allenamento di Anton Krupicka

Dopo aver visto come si allena lo spagnolo Kilian Jornet Burgada ecco l’intervista, tratta da LiveRun, al forte ed estroso trailer americano Anton Krupicka.

Leggendo il tuo blog sembra che tu faccia molti chilomentri sempre allo stesso ritmo. Dicci come prepari una gara come la WS100 (gara di 100 miglia).
Nei due mesi precedenti ad un obiettivo sono molto concentrato e corro dalle 22 alle 28 ore a settimana e 13.000/15.000 metri di dislivello positivo (in passato facevo 9.000/10.000 metri di dislivello, ma ora li ho incrementati).

Nei giorni feriali faccio circa 3 ore di corsa suddivise in due sessioni, mattino e pomeriggio, con 1500/2000mt dislivello. Il venerdì un solo allenamento di 1h30’/2h. Mentre nel fine settimana faccio una sessione lunga di 5/8 ore con 4000/5000mt di dislivello.
Mi piace molto la montagna. Tre volte a settimana mi alleno solo in pianura al pomeriggio (dopo l’allenamento del mattino in montagna), di solito a piedi nudi sul prato. Questo rafforza i miei piedi e le gambe. Faccio anche tecnica di corsa.

Ci puoi dire cosa si mangia e si beve durante una gara di oltre 15 ore?
Cerco di bere abbastanza per non sentire sete. Non controllo mai quanto bevo in termini di litri. Molto dipende anche dal meteo, in una gara come la Western States bevo probabilmente 1/1.5 litri ogni ora, mentre in gare con temperature più basse, come la Leadville, bevo meno.

Per quanto riguarda il cibo, perndo gel energetici, di solito 2 o 3 ogni ora. In 15 ore di gara mangio quindi 40 gel. Tuttavia in una gara di oltre 20 ore bisognerebbe anche alimentarsi con cibo vero e proprio, come patate o pasta.

Su quali alimenti si basa la tua alimentazione?
Non seguo una dieta risorosa. Cerco di alimentarmi in modo semplice, con molta frutta e verdura. Amo pane, focaccine, crackers, ecc. Come anche la carne, ma non molto spesso.

Come si fa a recuperare le gambe dopo un duro allenamento? Massaggi o altro?
Quando sto riprendendo da un infortunio e da un allenamento duro, mi sottopongo ad agopuntura per alleviare la tensione muscolare e, a volte, massaggi. Mi piace anche lasciare le gambe nei torrenti gelati di montagna (ne ho uno dietro casa), per ridurre l’infiammazione.

Per quanto riguarda il materiale, perchè scegli sempre scarpe e vestiti leggeri e minimalisti?
In primo luogo, non mi piace indossare nessun accessorio mentre corro. E’ scomodo e ti fa correre più lento, soprattutto in salita. Questo criterio si applica anche alle scarpe, più sono leggere meglio è!
In secondo luogo, non voglio distrazioni mentre corro. Il mio desiderio è di godere dell’esperienza di correre fra le montagne e questo è più facile con meno materiale appresso. Come dice l’alpinista Steve House: “più semplice è la cosa che si fa, più ricchezza ha l’esperienza che si vive”.
Infine, per quanto riguarda le scarpe, sono sempre ansioso di trovare lo strumento migliore per il lavoro in questione. Ovvero correre veloce ed in modo efficace attraverso le montagne. Mi piacciono le scarpe con grande stabilità e trazione, ma anche con buona protezione nella parte anteriore. Se le scarpe sono troppo alte, troppo rigide o troppo morbide, non sarò in grado di reagire afficacemente al terreno. Tuttavia, se non c’è protezione anteriormente, non sarò in grado di affrontare un terreno tecnico con la stessa fiducia. Penso che sia un equilibrio e con New Balance ho trovato il punto d’incontro. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato duramente per la progettazione di scarpe per i trail runners.

Forse allora la tua filosofia potrebbe avere qualche problema nelle corse che richiedono attrezzatura obbligatoria come l’UTMB?
Beh, bisogna seguire le regole ed aver rispetto per la montagna. Attualmente sto lavorando con Ultimate Direction, una marca americana di sistemi d’idratazione, per progettare uno zaino che si adatti alle mie esigenze per le gare come l’UMTB, dove è richiesto questo tipo di materiale.
In questo modo e applicando la mia filosofia minimalista posso ottenere le risposte necessarie a soddisfare le mie aspettative. Sarà uno zainetto gara utile per trasportare l’essenziale, leggero e stretto.

Cosa ti aspetti dal tuo imminente viaggio in Spagna per correre Zegama e Transvulcania? E’ la prima volta che vieni in Spagna?
Sono emozionato per la partecipazione ad entrambe le gare! Ho grande ammirazione per le gare europee, dove ci sono più salite ed i terreni tecnici sono predominanti. Questo è ciò che piace a me, perciò ho gran voglia di correre.

Cosa ti aspetti da queste due gare, qual’è la più adatta a te? Ti aspetti un buon risultato in entrambe?
Come in ogni gara a cui prendo parte, spero di fare bene. Penso che la Transvulcania mi si adatti meglio, in quanto le gare più brevi non sono il mio forte. La mia performence dipenderà comunque da come riuscirò a superare i problemi fisici che mi hanno assillato durente l’ultimo anno. Se avrò una buona condizione spero di lottare per la vittoria alla Transvulcania e punto alla top five a Zegama. Tuttavia se la tibia mi darà fastidio mi dovrò accontentare di una posizione di rincalzo.

Conosci le caratteristiche e la storia delle due gare?
So che Zegama è una delle gare più prestigiose del circuito mondiale, invece non so molto della Transvulcania, se non che Miguel Heras e Iker Karrera la vinserò l’anno scorso. A quanto ne so entrambe hanno parecchio dislivello con tratti di salita (che io preferisco), la più tecnica sembra Zegama in quota, il che mi incanta. La concorrenza sembra molto forte in entrambe.

Oltre a Kilian ed Heras, quali altri corridori spagnoli conosci?
Di uomini conosco Kilian, Miguel, Iker, Tofol, Zigor e Luis Hernando. Fra le donne ci sono: Mireia Miro, Stephanie e Ohiana Nerea. So che la Spagna ha molti corridori di alto livello.

Non so se sai che il tuo arrivo ha generato molta eccitazione in Spagna.
In realtà non lo sapevo. Ma ho sempre avuto ammirazione per la cultura europea delle corse in montagna e sono emozionato dalla prospettiva di andare in Spagna e sperimentarla in prima persona. Spero di recuperare dal mio infortunio e poter competere al massimo livello.

Quali altre gare correrai quest’anno?
Parteciperò alle Hardrock100 in luglio ed alla Pikes Peak Marathon ad agosto. Questi sono i miei grandi obiettivi.

Infine Anton, sembra che negli USA ci sia un folto gruppo di corridori noti, come te o Geoff Roes, che si dedicano ad una vita semplice e frugale, dove la montagna è al centro e quello dello sport sia veramente uno stile di vita, è così?
Per me la cosa più importante non è correre in montagna o vincere le gare, ma le montagne stesse, i paesaggi. Corro per le montagne, ma sono sicuro che se anche non corressi, passerei la maggior parte del tempo su di esse. Io non corro per allenarmi o vincere le gare, corro per stare  in montagna, apprezzarla, rispettarla ed imparare da essa. Vincere una gara è bello, ma non mi motiva a dedicare tutto il tempo che dedico a questo sport. La mia ispirazione viene dalla mia passione per la montagna.

Foto: Anton Krupicka

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