Staffetta Cambiasca – Commedia in 3 Atti

25 agosto 2011 – Al Teatro Cambiasca di Verbania andrà in scena la 15° Staffetta di San Gregorio, commedia in 3 Atti – Ore 19.00 con possibilità di ritardo – Ingresso Gratuito – Attori protagonisti : il meglio in circolazione!

ATTO PRIMO

Me lo godo da spettatore, proprio in prima fila. E son tantissimi gli amici che son già sul palco o sulle poltrone al mio fianco ad assistere all’inizio della commedia. Si preannuncia un vero spettacolo. Una battaglia. Un duello dove per una sera gli amici si mescoleranno vestendo stemmi diversi e sfidandosi all’ultimo respiro. Respiro che mancherà a tutti, ma proprio tutti, lungo questo palcoscenico di Cambiasca lungo appena 2,2 km ma su cui gli attori reciteranno senza risparmiare neppure una sola goccia del loro sudore.

Trenta squadroni alla conquista dell’alloro. Ma particolarmente cinque di questi se la giocheranno ad armi pari. Il pubblico già legge sul programma i loro nomi e li ripete memorizzandoli ad alta voce: Proserpio-Abbatescianni-Tiozzo… Olèèè… Boneschi-Martinella-Rabattoni… Olèèè… Affabile-Clemente-Gonzalo… Olèèè… Trisconi-Volpone-Fortis… Olèèè… Mazzaccaro-Raimondi-Gramegna… la brigata con cui son stato arruolato… Oleèèè

Si alza il sipario. Tuona il cannone. E vedo partire i primi lottatori.

ATTO SECONDO

Calma fasulla sul lato nord del palco dove ora anche noi seconde linee ci siam appostati aspettando che la battaglia ci venisse incontro. Silenzio ed attesa. Ma dal fronte sud già si sentono arrivare le urla delle armate. Si avvicinano. Sono alle porte. Il pubblico s’esalta. La tensione sale. Dalla curva, come barbari, irrompono i primi attori, in gruppo, feroci. Davanti a tutti la grinta di Stefano Trisconi seguito a ruota dall’urlo di Paolone Boneschi, compagno di squadra nella realtà ma avversario in questa commedia. Perchè il mio attuale compagno d’armi è subito lì dietro, uno strepitoso Alberto Mazzaccaro, preceduto solo dall’inossidabile Giuseppe Affabile e davanti al condottiero Paolo Proserpio, altro compagno di squadra fuori dal palco. Sir Mazzaccaro si lancia verso di me e grida consegnandomi le chiavi della battaglia. Parto. Il pubblico scompare. I rumori si attenuano. La scenografia, costruita egregiamente dal Marathon Verbania, tutto ad un tratto diventa realtà.

E mi getto a rincorrere gli altri cavallieri, a percorrere questo palco lungo 2,2 km.  200m di rampa piatta per poi tuffarsi giù nel baratro della discesa. Davanti Ivan Volpone, Marco Martinella e Stefano Clemente tentano la fuga. Dietro i passi svelti del formidabile Diego Abbatescianni che nei primi metri di discesa mi riprendono e mi sorpassano: un altro compagno di squadra ora avversario. Ma nonostante in questa battaglia ci si scontra, ugualmente lo incito. Perchè? Perchè le nostre battaglie son battaglie leali. I nostri avversari son avversari amici. Le nostre sfide son sfide rispettose.

Ma il pubblico guarda e trepida. E noi ad accontentarlo. La discesa termina dopo 500m dal via eppure sembra che sono in scena da chissà quanto tempo. Ho dato tutto per riprendere i fuggitivi. Ora la testa del plotone si è ricomposta. Tutto riprende da capo. Una nuova alba quando la battaglia è giunta al suo mezzo tempo.

Ed inizia la salita, una salita di 1,1 km, prima sterrata e poi sul caldo grigiore di asfalto. E la si affronta con il cuore già in gola dalla precedente picchiata. Picchiata in discesa che forse ho affrontato oltre le mie possibilità perchè ora, nel momento dello scatenarsi delle armi, mi ritrovo senza quel cambio di ritmo che invece i miei avversari hanno. Tutti e quattro, loro, a scattare in sù. Io perdo qualche metro che poi nel falsopiano successivo riesco a recucire un pò.

La strada dice 1km. Un kilometro dalla partenza! E sembra averne percorsi 6 o 7! Ma penso che manca poco e allora punto Volpone che là davanti sembra non reggere il ritmo. Anche Abbatescianni non riesce a fare il vuoto, anzi, stretto nella morsa dei due lottatori Martinella-Clemente pare soffrire. Nella continua salita aumento. Certo che non son più abituato a certi ritmi ma la cosa mi esalta. Mi ci voleva proprio una sparata del genere. Al culmine della cima son sempre quinto ma Volpone è lì. Giù a testa bassa ammirando, una trentina di metri più avanti, il terzetto di testa. Poi curve radenti i muretti. Riaggancio Volpone, lo supero e sprint in salita negli ultimi 200m di gara dove l’arrivo si apre improvviso, come una liberazione, spalla a spalla del condottiero amico.

ATTO TERZO

E do il cambio a un Alberto Gramegna che pare un toro pronto ad uscire nell’arena. Scatta infuocando l’asfalto e riprendendo da subito Denis Fortis ed involandosi all’inseguimento degli altri. Io lo vedo svanire, spada in mano, giù nell’abisso della dicesa mentre ancora il respiro mio urla nell’aria la sua fatica. E mi ripeto che una sparata così ci voleva proprio.

Lascio calmare il mio corpo trotterellando lungo il percorso all’incontrario ascoltando le voci concitate della platea dove scopro che i due condottieri Clemente-Martinella son stati in grado di passare il loro messaggio di futura vittoria prima di Abbatescianni. E vedo, osservo e tifo il finale delle donne nella volata estenuante tra Michela Piana e sua regina Emanuela Brizio.

E poi attendo. Attendo. Attendo.

Tellechea Gonzalo, sorpresa argentina della serata, sfonda il velo di curiosità ed attesa fiondandosi lungo il rettilineo finale. Un triatleta di livello internazionale porta al successo la sua squadra. Poca attesa poi per Dereje Rabattoni che conquista così il secondo gradino del podio. Altra poca attesa ed ecco un guerriero in verde spuntare dalla curva. Il suo nome è Alberto Gramegna. Lo incito a dare tutto anche se tutto ha già dato. Un recupero strepitoso grazie al quale conquistiamo la terza piazza.

Ma il pubblico ancora non è pago e aspetta gli altri battaglioni. Aspetta la volata per il quarto posto tra due veri lottatori. E prima ancora di vedere le loro facce sento il loro respiro. Un grido non di lamento ma di agonismo. E la grinta sui volti di Marco Tiozzo e Denis Fortis fa infiammare anche lo spettatore più apatico. La volata ha inizio. E incito Tiozzo, altro compagno di squadra al di fuori di questa battaglia. Lo vedo sprintare a tutta conquistando così alla sua squadra la 4° piazza.

Poi tutti gli altri, facce stremate grintose che tagliano il traguardo felici di aver partecipato da attori a questa commedia in tre atti.

E questa che vi ho raccontato, cari lettori, è una delle tante commedie, novelle, avventure che il teatro itinerante del nostro podismo vi offre in ogni dove, in ogni quando, in ogni come.

E che ora si chiuda il sipario.

CLASSIFICA UOMINI (tra parentesi la posizione al termine del loro giro):

1° Affabile(3) – Clemente(1) – Gonzalo(1)

2° Boneschi(2) – Martinella(1) – Rabattoni(2)

3° Mazzaccaro(4) – Raimondi(5) – Gramegna(3)

4° Proserpio(5) – Abbatescianni(3) – Tiozzo(4)

5° Trisconi(1) – Volpone(4) – Fortis(5)

CLASSIFICA DONNE:

1° Laura Pagani – Michela Piana

La classifica completa a breve sul sito del Marathon Verbania. Le foto di Costantino Pagani le trovate QUA

Foto: carrellata degli attori protagonisti. dall’alto – Mazzaccaro, Gramegna ed io – Fortis,Volpone,Trisconi – Proserpio, Tiozzo, Abbatescianni – Affabile, Clemente, Gonzalo – Martinella – Pagani, Piana

 

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2 Risposte a “Staffetta Cambiasca – Commedia in 3 Atti”

  1. Torno da un lungo periodo all’estero. Mi dico chissà come sta il Teo. Apro il sito e vedo che sei sempre il nostro mitico Teo di sempre!!!! GRANDEGRANDEGRANDE

  2. Bellissimo modo per raccontare una gara 🙂
    E’ sempre un piacere leggerti perchè le tue sono cronache vissute. In bocca al lupo per le prossime 😉

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