Giro – L’altalena di Cassano Magnago

C’era un’altalena nel giardino del mio asilo. Era rossa, cigolante, di quelle a due posti ed era enormemente grande nei miei ricordi. Non ci salivo spesso ma quando prendevo coraggio mi gettavo sopra cercando sempre di portarla il più in alto possibile, il più avanti. Ma poi, sempre, mi ritrovavo a tornare indietro, a ridiscendere con quella stranissima sensazione di vuoto allo stomaco.

Ieri per le strade di Cassano Magnago (VA) non c’era quell’altalena, non c’era il mio asilo, non c’era la paura di salire e neppure la sensazione di vuoto allo stomaco eppure era come se fossi tornato indietro di quasi un trentennio. Su e giù, avanti ed indietro sull’altalena della gara.

Il primo km addirittura mi sembrava ancora di starmene a guardarla quell’altalena, ad un metro di distanza, indeciso se salirci o no. Me ne stavo così bene nella tranquillità del suolo fermo eppure continuavo a fissarla. Era come se l’avessero messa lì apposta, anzi, ero io che mi ci ero avvicinato per un ben preciso motivo. Bisognava salirci. Bisognava prender coraggio. Bisognava far come i bambini dalla canotta gialla sempre pieni di coraggio nelle prime fasi del gioco.

Al 2° km afferro la rossa sbarra di ferro e alzo il piedino. Son seduto. Respiro ed inizio ad oscillare. Uno, due tre e via a salire. Ma la prima spinta non è molto poderosa e ritorno al punto di partenza. C’è anche un altro bambino dalla canotta rosa che decide di giocare. Sale sulla sua altalena e sembra intenzionato a portarla più in alto di me. Provo a seguirlo nel gioco. Altra spinta e salgo pure io ma anche questa volta non ci sto poi così tanto lassù e con poca voglia di far fatica ritorno giù, anzi indietro da dove si vedevano le canotte colorate dei miei compagni di gioco.

Ma i bambini non si arrendono troppo facilmente e ritento ancora, altra spinta e di nuovo a salire, a seguire il bambino dalla rosa canotta. Altra discesa e ancora salita. Questa volta con più convinzione, in solitaria. Sto per un buon tempo sospeso, su quel limite così instabile, ma sospeso. Vorrei far vedere questo alle mamme e ai papà che a breve ci sarebbero venuti a prendere. Ma proprio mentre stava per suonare la campanella, proprio mentre entravano i genitori ecco che mi ritrovo a scendere, a tornare indietro, a veder la bianca canotta dell’amico d’asilo salire più di me al mio fianco. “Il gioco è finito“, dice la maestra. “Forza, saltare giù dall’altalena. Non ve la porta via nessuno. Domani è ancora qua.”

Ed uscendo dalla porta dell’asilo, dopo aver salutato i compagni, guardo la mamma che mi tiene per mano. “Sai una cosa mammina? Domani proverò a salire ancora più in alto.” Lei sorrise. “Certo piccolo mio.”

Classifica della 4° tappa del Giro del Varesotto – 7 giugno 2011 – Cassano Magnago (5,46 km):

UOMINI: 1° Marco Brambilla (Atl. San Marco) 17’24”, 2° Ferdinando Mignani (Pro Sesto Atl.) 17’42”, 3° Matteo Raimondi (Atl. Palzola-CSI Varese) 17’44”, 4° Cristian Paoletta (Marathon Max) 17’48”, 5° Umberto Porrini (Atl. Casorate) 17’49”, 6° Enea Zampini (Atl. Casorate) 17’50”, 7° Giorgio Mori (Betti’s Grup Run) 17’52”, 8° Antonello Toniolo (Atl. Casorate) 17’57”, 9° Roberto Macchi (CSI Varese) 18’00”, 10° Stefano Demuru (GS Montestella) 18’07”

DONNE: 1° Claudia Gelsomino (Atl. Palzola-CSI Varese) 19’23”, 2° Francesca Barone (Atl. Casorate) 21’08”, 3° Paola Gobbo (Atl. Casorate) 21’11”, 4° Loredana Strozzi (Atl. Casorate) 21’26”, 5° Elena Manzato (Atl. Casorate) 21’36”, 6° Emanuela Fossa (Atl. Casorate) 21’56”, 7° Annalisa Bombelli (Road Runners Club Mi) 22’03”, 8° Loredana Blanda (Runner Varese) 22’06”, 9° Erica Pampagnin (Betti’s Grup Run) 22’08”, 10° Lorena Lago (Road Runners Club Mi) 22’25”.

Ecco la CLASSIFICA DI TAPPA e la CLASSIFICA GENERALE ad una gara dalla fine. Le FOTO sono sui siti di CorsAmica, AndòCorri e Davide Morello. Altro ancora sui siti del Betti’s Grup Run, Atletica Casorate, Athlon Runners.


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6 Risposte a “Giro – L’altalena di Cassano Magnago”

  1. Parafrasi? Si parte ad un ritmo tranquillo con Brassini e Toniolo dell’Atletica Casorate (i bambini dalla canotta gialla)a guidare il gruppone per 1 km. Io non ho molta voglia di far fatica sia per il clima (la pioggia mi rende svogliato) sia perchè ho caricato tanto in allenamento negli ultimi 4-5 giorni sfruttando i giorni di libertà ed in vista delle gare di corsa in montagna future. Dopo 1 km provo ad aumentare ma senza troppa convinzione per poi rifarmi assorbire dal gruppo. Penso anche di rallentare e lasciarmi sfilare ma poi mi ritorna la voglia di far fatica e riaccellero ancora. Il Bramba (il bambino dalla canotta rosa) aumenta anche lui ritmo ma non lo seguo subito preferendo stare con Paoletta, Mignani e Porrini. Ma poi mi ricordo che l’arrivo è lungo e mi batterebbero sicuramente in volata e allora provo di nuovo ad aumentare e a riprendere Brambilla. Mi riporto nella sua scia per 500m ma poi ancora una volta mi sento un po’ imballato e mi passa la voglia di soffrire. Paoletta e Mignani mi riprendono. Si entra nel tratto di sterrato. Ci riprovo ancora e questa volta mi avvantaggio di quei 20m che terrò fin sul lunghissimo rettilineo finale dove però, a 150m dall’arrivo, mi vedo sorpassare a doppia velocità da Mignani (il bambino dalla canotta bianca).
    Poca voglia di far fatica ma alla fine mi son divertito ugualmente!

  2. c’era un bambino che guardava il lungo rettilineo. stavano per sopraggiungere i primi podisti. eccoli! c’è la maglia rosa di Brambilla davanti! urlo e poi? mi chiedono gli altri. c’è Matteo Raimondi davnti al gruppo. allora qualcuno mi chiede: ma come fai a vederci cosÌ lontano che non non vediamo niente? e io: potenza del teleobiettivo della videocamera. Solo che il Matteo mi ha rovinato la telecronaca… quando è arrivato a vista d’uomo era già bell’e sistemato dal Mignani!!! e io a pensare: ma quando la vince una volata? ciao

  3. bravo teo, chi non ci prova ha già perso in partenza. Sempre piu su, sempre più su, e se la catena dell’altalena si spacca fai un bel volo e cadi, pazienza, ma potrai ben dire di essere stato l’unico bambino volante della storia dell’asilo e rimarrai nei ricordi dei tuoi compagni per tanto, tanto tempo!

  4. Eheh Mario, le volate le vincerò da grande ahah. Grazie mille come sempre per le foto, i video e la tua amicizia!

    Grazie anche a te Max che mi sostieni e sproni sempre! Nei miei occhi c’è il sogno di salire ancora su quell’altalena e andare sempre più in alto sopratutto nella nuova avventura che voglio provare ossia la corsa in montagna, i trail, le skyrace. Sento che qusto è il momento giusto per provarci. Domenica se non son stanchissimo mi getto già nella mischia nei campionati Italiani Assoluti di corsa in montagna a Domodossola… tanto per testare l’ambiente e arrivare in cima sano e salvo dopo 1300m di dislivello eheh.
    Ciao

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