Di corsa nel Temporale!

Nero era il cielo sopra la città. Una bandiera da pirata che avanzava lacera a coprire il mondo. E tra le sue cupe maglie il vivo colore delle case illuminate dai raggi del sole che in lontananza ancora combatteva la sua battaglia. Pareti che sembravano quadri appena dipinti. Colori accesi, liquidi, quasi che preannunciassero la loro prossima sorte.

Ero appena uscito ad allenarmi in questo fine pomeriggio di quasi primavera e l’aria vibrava nell’attesa del temporale. Correvo verso i boschi attraversando le ultime case ed il contrasto tra il nero cielo e le pareti illuminate delle abitazioni non poteva che accendere quel senso di ammirazione verso la bellezza del creato. La natura stava per entrare in scena con uno dei suoi migliori attori. Ed ero felice di possedere il biglietto di prima fila! Ma silenzio: i lampi annunciano l’inizio del primo atto.

E come gli eserciti mandano i loro messaggeri ad annunciare la battaglia così le prime folate di vento ululavano all’arrivo del loro padrone. E ridevano tra le foglie vedendo la mia testardaggine a continuare verso il fronte. La polvere che si alza, qualche barattolo in lontananza che rotola nella deserta strada. Ma avanzavo deciso a gustarmi lo spettacolo. Solo che per farlo dovevo entrare in pieno nella battaglia. Ed il ruggito potente del tuono segna l’inizio del secondo atto.

Come corni da guerra, come tamburi assatanati, rimbombava sempre più forte nell’aria la rabbia del temporale. Era vicino e già le prime gocce portate dal vento iniziavano a tingere il loro quadro. Odore di terra bagnara. Odore di asfalto bagnato. E tanti ricordi d’estate. E le bandiere dell’Italia unita che sventolavano a petto alto dagli ultimi balconi. “Stringiamci a coorte“, “Siam pronti alla morte“. E la voglia di tuffarsi nel pieno della battaglia. E il ritmo che aumentava nel petto e nei piedi. Ed i vortici che ti avvolgevano nella furia del caos…E poi… il silenzio. La calma surreale della tragedia a venire. L’attesa tremante. Ed infine il terzo atto.

La valanga d’acqua arrivò improvvisa, come leone in aguato, fredda, potente ad innondarmi la faccia, le vesti, il corpo. Ma resistevo continuando ad avanzare nonostante gli schiaffi bagnati del temporale che rideva nel prendersi gioco della mia piccolezza. Tuoni che perfino la terra sotto i piedi tremava. Vento da far inchinare gli alberi al potere più grande. Lampi e fulmini che tagliavano schizzanti il cielo nero. E questo sballottare della mia barchetta che mi rendeva curvo sotto la bandiera nera.

Va bene“, gridai. “Mi arrendo! Hai vinto tu!“. Il tempo di valutare l’offerta ed con un rimbombo di un tuono accettò la mia resa quasi inchinandosi dall’alto sua maestà. “Onorato di aver combattuto con te“, dissi anche io inchinandomi a mia volta. Rilassai la schiena, rialzai le spalle e fiero di aver lottato ritornai di corsa verso casa. Ed ero Felice.

 

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8 Risposte a “Di corsa nel Temporale!”

  1. Ma è bellissimooooooo!
    Anche io mi sono gustata il temporale però da dentro quella casa dalle pareti illuminate.

  2. stupenda descrizione, e fantastico scenario,questo racconto potrebbe convertire tanti poltroni a lasciare il telecomando sul tavolo e buttarsi in una bella avventura

  3. Ecco mi son pentita di restare in casa quando ho visto arrivare il temporale perdendomi tutto quello che di stupendo cihai raccontato.
    Sei il migliore Teo!!!!!!!!!!!!!!

  4. e meno male che non eri in zona Varese, sennò ti inchinavi ai bozzi sulla testa (grandinava)…
    Complimenti per il coraggio e per gli stupendi racconti che ci sai offrire!!!

  5. Ciao Matteo. Siamo i due ragazzi con cui hai corso l’altro ieri sulle sponde dell’oceano a Biarritz. E’ stata una vera sorpresa incontrarti mentre eravamo in vacanza e mentre tu eri li per lavoro. E’ stato un onore aver potuto assaporare l’alba correndo al tuo fianco sulla spiaggia. Ti conoscevamo per sentito dire. Ora abbiamo la certezza che sei una persona stupenda. Bellissimo il racconto e complimenti per il tuo sito. Abbiamo ancora 3 giorni di ferie. Ora usciamo a goderci ancora l’alba sull’oceano. Ciao ciao. Anna&Roberto

  6. Quando ho letto il pezzo della bandiera dell’italia unita mi è venuta la pelle d’oca. Fantastico!
    Ah ecco dove eri finito in questi giorni. Sulla spiaggia dell’oceano! Bella vita ahahahahaha 😉

  7. Mitico… eri ancora ambientato in terra oceanica con le correnti che arrivano a “perturbare” i cieli continentali.

    Quanto mi mancava la posia di certi allenamenti!!!

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