Cinque Mulini – Bene, male, così così

Matteo Raimondi cinque mulini 6Certo il mio obbiettivo era quello di non farmi doppiare dal treno africano e ci sono riuscito e questo posso dire che è un bene. Ma non mi è piaciuta comunque la mia gara dal momento che già dopo un giro mi sono spento e ho lasciato che le gambe girassero da sole senza impimere ad esse la voglia di dare il massimo, di battagliare e questo è un male. Male perchè non ci ho messo cattiveria nel correre e succede sempre così quando non mi trovo a lottare per qualche piazzamento. Lo so, ad andare al massimo delle mie forze sarei arrivato 3-4 posizioni più avanti recuperando 40″-50″ ma non è questo il punto. Se non fosse stato per l’incitamento degli amici del pubblico (che come dice Max tifafa più me che non gli altri italiani) mi sarei anche ritirato, ma questo proprio non potevo farlo.

Prima della partenza molti infatti mi hanno detto “Ue, vedi di non farti prendere, ne!” e con questo obbiettivo, dopo 4-5 allunghi, mi son portato ai nastri di partenza dove alle 12.15 veniva dato il via al 78° Cross Country Cinque Mulini, unica tappa Italiana inserita nel calendario IAAF. 5 giri del percorso tra i prati di SAN VITTORE OLONA per un totale di 9,716 km. Accanto a me molti stranieri arrivati da gran parte del mondo e tanti Italiani di assoluto livello tra cui Stefano La Rosa (Carabinieri), Gianmarco Buttazzo (Esercito), Francesco Bona (Aeronautica) e i fantastici gemelli De Matteis (Podistica Valle Varaita). Un incitamento con i compagni di squadra Raffaele Turla e Lhoussaine Oukhrid e gli amici Ivan Breda, Nader Rahhal e Claudio De Marco e si parte. Matteo Raimondi cinque mulini 13

Da subito davanti vanno a manetta e con mio grande rammarico mi accordo di aver sbagliato completamente i chiodi. La mattina infatti il terreno era duro e stolto io ad aver rimesso i chiodi corti non pensando che il caldo e le gare precedenti avrebbero smollato il percorso. Scivolo un po’ facendo fatica a trovare terreno duro per conficcarci dentro i chiodi. Attorno a me noto la presenza di Mirko Canaglia (Pro Patria Milano) e Ivan Breda (Pro Sesto Atl.) e provo a non lasciarli andare… ed ecco il primo errore. Al passaggio del giro corto già mi sento in affanno e lo strappettino spaccagambe non fa che peggiorare la situazione. Il plotone è già allungato e riesco a scrutare là davanti i due etiopi Chane e Mesfin a tirare assieme al keniano e grande favorito Matelong e agli europei Bekele e Matvichuk. Cerco di scovare la sagoma di Oukhrid ma in mezzo a tutti quei colori non lo distinguo.

La gente a vedere la gara è molta e molti sono coloro che mi incitano. Sono una barriera che si erge compatta sui rialzi del percorso e vederli contro luce sembrano indiani appostati in attesa del nemico. Ma qui di nemici non ce ne sono, solo un percorso reso molto più bello e tosto rispetto agli anni passati dove i tratti fangosi si mescolano a picchiate verso il cielo e giù  all’inferno in attesa di entrare nello spettacolo della Cinque Mulini, ovvero quello che ha reso questa gara unica al mondo. Sto parlando dei mulini che al secondo giro mi aspettano con le loro bocche aperte e dal sole caldo di questo giorno di fine gennaio ci si tuffa nel buio del mulino dove la voce del pubblico scompare ed il ticchettio dei chiodi sui gradini si mescola al rullare incessante della macina. Spettacolo puro che si ripete alcuni metri dopo nel secondo mulino per poi esser di nuovo rigettato di slancio tra il pubblico. Ma già al primo passaggio nei mulini ho l’animo afflitto per non riuscire ad esprimermi al meglio e il veder l’amico Breda allungare e andarsene mi getta ancora più nell’apatia. Anche Nader Rahhal mi riprende. Provo a stargli Matteo Raimondi cinque mulini 12attaccato mezzo giro ma poi anche lui se ne va e mi trovo da solo.

Proseguo per altri 3 giri affondando nei tratti di fango ed esaltandomi sul cemento e sui tappeti verdi-rossi dei mulini e penso. Quanto ancora c’è da allenarsi per far qualcosa di buono! L’orecchio ad ascoltar la cronaca dello speaker per vedere di non farmi doppiare e là davanti le canotte degli amici. Un’occhiata nella valle ad intravvedere il primo (che viaggia a 2’50” di media!) e capisco che il mio obbiettivo è raggiunto. Non mi doppi!

Ultimo giro tranquillo e arrivo tra le foto degli amici Capasso e Mario: 37° in 34’37” e 22° tra gli italiani. Come è andata? Bene. Come è andata? Male. Come è andata? Così così!

Ma ecco le classifiche:

SENIOR MASCHILE (9,7km):

Humegaw Mesfin (Etiopia) in 28’03”; 2° Richard Matelong (Kenia) 28’17”; 3° Adere Chane (Etiopia) 28’20”; 4° Vasil Matvichuk (Cover Mapei-Ukraina) 29’24”; 5° Barrios Nieves Juan Luis (Messico) 29’24”; 6° Rachid Jarmouni (Atl. Gavardo – Marocco) 29’55”; 7° e primo italiano Bernard De Matteis (Podistica Valle Varaita) 30’06”; 8° un fenomenale Lhoussaine Oukhrid (Atletica Palzola) 30’13” che all’arrivo ha addirittura sbagliato strada iniziando un nuovo giro. Per fortuna che i giudici sono stati comprensivi a reinserirlo in classifica; 9° Martin De Matteis (Podistica Valle Varaita) 30’17”; 10° Ben Lindsay (Gran Bretagna) 30’25”. Poi 15° Paolo Finesso (Comense) 30’47”; 23° Mirko Canaglia (Pro Patria Milano) 31’29”; 33° Ivan Breda (Pro Sesto Atl.) 33’40”; 35° Rahhal Nader (Atl. Miotti Arcisate) 34’00”; 37° Matteo Raimondi (Atl. Palzola) 34’37”; 40° Claudio De Marco (Osa Saronno) 36’50”; 44° Raffaele Turla (Atletica Palzola) 38’25”.

SENIOR FEMMINILE (5,9km):

Nancy Langat (Kenia) 19’25”; 2° Tizita Bogale (Etiopia) 19’30”; 3° Ana Dulce Felix (portogallo) 19’42”; 4° Stephane Twell (Gran Bretagna) 19’57”; 5° Asmerawork Bekele (Etiopia) 20’14”; 6° e prima italiana Fatna Maraoui (Esercito) 20’32”; 7° Valentina Belotti (Runner Team 99) 20’43”; 8° Emma Quaglia (CUS Genova) 20’50”; 9° Federica Bevilacqua (CUS Trieste) 21’01”; 10° Simona Santini (Atl. Brescia)21’05”. Poi 11° Cecilia Sampietro (Comense) 21’20”; 24° Ilaria Bianchi (Atl. Vallecamonica) 22’50”

AMATORI MASTER (TM-MM45) (5,9km):

Marco Brambilla (Atl. San Marco) 20’08” che vince dopo un’avvincente volata; 2° Abramo Gazzaniga (Atl. Marathon Almenno) 20’09”; 3° Gianfranco Ibba (Arieni Team) 20’48”; 4° Oscar Giovio (Atl. Centro Lario) 20’52”; 5° Claudio Manzoni (Atl. Marathon Almenno) 20’53”; 6° Giambattista Invernizzi (Atl. Marathon Almenno) 21’00”; 7° Simonpietro Olivieri (Free-zone) 21’02”; 8° Ivano Paragoni (Santi N. Olonio) 21’03”; 9° Andrea Basoli (Runners Valbossa-Azzate) 21’05”; 10° Marco Pasinetti (Club Pantera Rosa) 21’12”.

MASTER MM50 e OLTRE (5,9km):

Luigi Pierangelo Testa (Atl. Paratico) 21’05”; 2° Pier Mariano Penone (Atl. Saluzzo) 21’14”; 3° Giuseppe Fagiani (Bigacc De Ela) 21’27”; 4° Maurizio Pietrobelli (Cremona Sportiva) 21’58”; 5° Edoardo Romano (Runners Valbossa-Azzate) 22’04”; 6° Aurelio Mazzoni (GP Talamona) 22’06”; 7° Mario Sottocornola (GP Talamona) 22’10”; 8° Pietro Britta (Euroatletica 2002) 22’16”; 9° Lorenzo Bovegno (Atl. Rebo Gussago) 22’38”; 10° Giuliano Lagomarsino (ATl. Frecce Zena) 22’40”; 65° Umberto Marino (Atletica Palzola) 25’21”.

AMATORI MASTER FEMMINILE (3,9km):

Claudia Gelsomino (Nuova Atl. Fanfulla) 15’07”; 2° Daniela Gilardi (SEV Valmadrera) 15’29”; 3° Nicola Jane Mabbott (Pol. Lib. Cernuschese) 15’44”; 4° Silvia Murgia (Atl. Casorate)15’52”; 5° Loretta Giarda (Avis Gambolò) 15’57”; 6° Elisabetta Comero (Atl. 85 Faenza) 16’01”; 7° Rosalba Cividati (GS Ducos) 16’06”; 8° Francesca Coscia (Atl. Marathon Almenno) 16’18”; 9° Giusy Verga (Azzurra Garbagnate) 16’19”; 10° Irma Ventura (Free-zone) 16’25”.

Per le classifiche complete di tutte le gare cliccate QUA. Per il commento vi rimando al sito di CorsAmica. Le foto sono sul sito di Mario e a breve su quello di Capasso e di Giancarlo. Altre foto (di Arturo) a breve saranno anche sul sito di Podisti.net mentre i video di Franco saranno QUA. Altri commenti sono anche sul sito di Agostino, Atletica Casorate, Atleticanet, Fidal, Running PassionPodisti.net e domani OneMarathonForCapasso e Filippo.

Unica pecca, come mi è stato riferito, è che non sono state fatte le premiazioni delle categorie Amatori-Master con la scusa di… mancanza di tempo!

Foto: (1)Matteo Raimondi fotografato all’uscita del Mulino Meraviglia dall’amico Mario Busnelli (2) e da Giancarlo. (3) Nei pressi dell’arrivo fotografato da Giancarlo.

 

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11 Risposte a “Cinque Mulini – Bene, male, così così”

  1. Non corro veloce come te, dunque quando gareggio le mie aspettative sono molto diverse; comprendo però molto bene, che quando gli altri hanno una marcia in più e si è abituati a primeggiare, diviene molto difficile rimanere determinati e concentrati.
    Il bello di quello che hai fatto penso sia aver partecipato con chi tifava per te ed essere riuscito a non farti doppiare (agonisticamente qualche posizione in più conta poco).
    Penso dunque che tu debba solo dire : Bene
    ..e sorriderne, ciao

  2. Nel tuo bel commento non hai però menzionato il tuo dolore alla caviglia che ti ha tenuto fermo tutta la settimana. Forse è per questo che ti mancava quel qualcosa in più! Sei comunque andato forte e ci hai fatto emozionare!
    Dai che domenica prossima ti rifarai.
    Francy

  3. Invece io sono del parere che quelle 3/4 posizioni avrebbero significato qualcosa per te, non tanto per la fredda classifica, ma soprattutto perché saresti stato maggiormente in sintonia con la tua la tua coscienza! cmq anche questa è tutta esperienza!

    Mannaggia!!! lo sapevo, il freddo non è stato tale da stroncare gli africani!!! hanno portato pure il sole per giocare in casa… eh eh eh

  4. Sai quando vedi qualcosa ma non ne afferri la sostanza… oggi preso dal fare foto avevo intuito due cose ma non vi avevo dato troppo peso… adesso stò elaborando il tutto c’era un corridore triste che passava davanti a me, lo sguardo fisso a terra a cercare non so cosa… e due compagni abituali di avventura (Breda e Rahhal) troppo distanti da te… è vero che prima della partenza avevamo parlato del tuo dolore alla caviglia e dei tuoi pochi allenamenti ma ripensandoci bene adesso la cosa che mi dispiace di più è che non te la sia potuta godere in tutto e per tutto questa gara. Dai vedrai che il lupo salterà fuori di nuovo con tutta la sua voglia di correre e di farlo bene. Ciao Mario

  5. e io ti dico bravo e bravo ancora!!! fieno in cascina anche se qua sarebbe meglio dire Grano in mulino .. ;-))
    ciao

  6. Caspita Matteo ma quelli erano campioni di livello mondiale e il solo correrci assieme vale una vittoria! E ci vuole coraggio per correrci assieme e tanta umiltà di accettare di essere indietro. E questa umiltà e questo coraggio oggi li ho visti in te mentre ti incitavo sul percorso. Spero che mi hai sentito. E poi scopro adesso che eri anche dolorante… Grandissimo Teo! Ti vogliamo bene! Continua così!

  7. Bravo matteo anche da parte mia. E’ la prima volta che ti vedo gareggiare dal vivo e mi sono emozionato. Ma quanta gente ti conosce? Oggi sul percorso a San Vittore c’era più tifo per te che per il vincitore!
    Sei un grande e curati bene se no ogni tre per due, come leggo sul tuo bel blog, sei fermo per infortunio.
    Ciao e qualche volta vengo alla Decathlon così ci vediamo di persona.

    Leo

  8. Va che era dura oggi… e poi a me non pare tu sia andato tanto male… una media di 3’30… bè… insomma, tanto male non è! Comunque era dura punto… certi strappi avrebbero messo in crisi anche me, non ti biasimare troppo… e stai tranquillo con quella gamba che settimana prossima avremo modo di rifarci insieme della giornata di oggi, tu perchè non sei soddisfatto al 100%, io perchè non ho corso… dai che settimana prossima ci faremo veramente un nome in Piemonte… e quanta gente dirà “ma questi da dove sono sbucati fuori?”! Pronti, via! E non ce ne sarà per nessuno. In amicizia, come al solito. Max

  9. Uei Matteo, ma hai visto con chi gareggiavi? E il percorso nuovo, e il livello medio che in quella campestre si alza notevolmente?
    Forse non hai fatto la gara che volevi, forse scontrarsi con un livello così alto può demotivare, ma tu sai già in partenza dove puoi arrivare, cosa puoi fare se dai il 100%. Per cui se da un lato capiso la tua delusione, rivolta esclusivamente a te stesso, dall’altro non capisco perchè il fatto di non poter combattere per la vittoria ti impedisca di combattere comunque. Anche se l’hai fatto in realtà. Credo che prima di tutto si corra per noi stessi, poi per il resto, siamo i primi e gli unici a vivere le delusioni così come le gioie e le soddisfazioni. E quindi per rispetto verso noi stessi e tutta la fatica e l’impegno che ci mettiamo, dare il 100% ogni volta è essenziale, è quello che ci fa sentire vivi, anche se non sempre si riesce.
    E’ stata una giornata no quando non doveva, ma è stata una giornata, quello he hai “risparmiato” alla 5 mulini lo metterai in più domenica.
    Dai, metti anche questo nel bagaglio dell’esperienza.
    Ciao!

  10. Avete ragione, ieri alla cinque mulini, come dice Mario, c’era un corridore triste che guardava a terra al posto di fissare la schiena dell’avversario da raggiungere o non mollare. Penso che il tutto sia dovuto al fatto di aver sbagliato i chiodi e già dall’inizio mi son sentito incapace di spingere nel terreno come avrei dovuto e questo mi ha un po’ demoralizzato. Ma va bene lo stesso dal momento che mi sono divertito, dal momento che c’era il sole (quello che hanno portato gli africani come dice Daniele), dal momento che cerano tanti amici ad incitarmi, dal momento che mi sono gustato le altre gare incitando, e dal momento che ho passato il resto della domenica felice.

    Ci vediamo e grazie a tutti ancora.

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